Olympiacos-Juventus 1-0, per i bianconeri il cammino ora è in salita
by La Repubbica
ATENE - Come a Copenaghen un anno fa, la Juventus si complica la stagione europea, nel girone di qualificazione di Champions. Allora arrivò almeno un pareggio, stavolta i torinesi fanno peggio: cedono punti preziosi, in un girone equilibratissimo, all'Olympiacos. Inspiegabile l'atteggiamento remissivo della prima mezz'ora se paragonato al furioso assalto al forte ateniese nella seconda parte di gara, quando solo le prodezze di uno straordinario portiere salvano l'Olympiacos da un'ira funesta.
In avvio, subito balza agli occhi la fludità di gioco della squadra greca, molto manovriera soprattutto sulla sinistra dove Masuaku è vivacissimo e viene spesso sostenuto da Kasami. Milivojevic agisce davanti alla difesa, da frangiflutti e Dominguez costruisce centralmente con agilità e tecnica. Tutto il bel vedere biancorosso non sarebbe possibile se la Juve facesse... la Juve. L'approccio invece è poco convinto, insicuro. Dominguez, oltre a tessere il gioco, cancella Pirlo - in serata no - mentre Mitroglu non è che faccia molto in avanti, ma praticamente toglie alla Juve il secondo costruttore di gioco abituale, Bonucci, marcandolo a uomo. Vidal si distingue per taluni energici tackle e per un paio di incursioni centrali rese possibili dal moto perpetuo di Morata, il più brillante tra gli juventini. Anche Tevez ha troppa smania di fare, e perde spesso la maniglia. Asamoah non si vede quasi mai, di Pogba si ricordano al riposo solo le eccessive confidenze che ne limitano il talentone.
In avvio, subito balza agli occhi la fludità di gioco della squadra greca, molto manovriera soprattutto sulla sinistra dove Masuaku è vivacissimo e viene spesso sostenuto da Kasami. Milivojevic agisce davanti alla difesa, da frangiflutti e Dominguez costruisce centralmente con agilità e tecnica. Tutto il bel vedere biancorosso non sarebbe possibile se la Juve facesse... la Juve. L'approccio invece è poco convinto, insicuro. Dominguez, oltre a tessere il gioco, cancella Pirlo - in serata no - mentre Mitroglu non è che faccia molto in avanti, ma praticamente toglie alla Juve il secondo costruttore di gioco abituale, Bonucci, marcandolo a uomo. Vidal si distingue per taluni energici tackle e per un paio di incursioni centrali rese possibili dal moto perpetuo di Morata, il più brillante tra gli juventini. Anche Tevez ha troppa smania di fare, e perde spesso la maniglia. Asamoah non si vede quasi mai, di Pogba si ricordano al riposo solo le eccessive confidenze che ne limitano il talentone.
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